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Guida alle caratteristiche comuni dei moduli sulla comunicazione

data di pubblicazione: 30-05-2024

Questo contributo presenta i caratteri generali dei moduli dedicati alla comunicazione del sito diocesano e ne analizza gli elementi comuni.

Le informazioni di questa guida hanno un valore generale e, salvo alcune specificità particolari che saranno evidenziate, si applicano a tutti i moduli del CMS dedicati alla comunicazione.
 
MODULI DELLA COMUNICAZIONE
I moduli del CMS dedicati alla comunicazione sono distinti in informativi e in multimediali.
 
I moduli informativi (Comunicati, Documenti, Eventi) sono caratterizzati da una forma di comunicazione prevalentemente testuale.
 
I moduli multimediali (Gallerie fotografiche, Video, Podcast) sono caratterizzati da una forma di comunicazione basata principalmente sulla visualizzazione di immagini e la riproduzione di suoni.
 
INDICI
Nell’area pubblica del sito, tutti i moduli dispongono di un indice paginato, cioè composto da un insieme di pagine che si possono “sfogliare” e che dipende dal numero complessivo di elementi dell’archivio.
Gli indici presentano due modalità di visualizzazione - lista e griglia - che l’utente può selezionare a suo piacimento.
 
Nel formato lista ogni record è rappresentato dal titolo, dal sommario e da una miniatura dell’immagine associata. La versione desktop presenta anche altri importanti marcatori informativi (autore, fonte, tema, tag, data) che, comunque, si trovano sempre nelle pagine dedicate alla singola unità di comunicazione.
 
Il formato griglia è più sintetico e presenta la miniatura e il titolo dell’elemento informativo. Ad eccezione del modulo Documenti, dal cui indice, selezionando con un click il titolo o l’icona di un elemento, si accede direttamente al documento selezionato, in tutti gli altri moduli la singola unità informativa è rappresentata da una cosiddetta “pagina”.
 

 
PAGINE DEDICATE ALLA SINGOLA UNITÀ DI COMUNICAZIONE
La cosiddetta “pagina”, che possiamo anche definire come “singola unità di comunicazione”, si presenta in modalità diverse che dipendono dalla tipicità del modulo utilizzato. Ad esempio, nel modulo dei Comunicati, il contenuto che rappresenta l’informazione, è caratterizzato da un’area testuale. Nel modulo dei Video la comunicazione è espressa principalmente dall’area dedicata alla visualizzazione del filmato stesso. O, ancora, il modulo Podcast, riserva l’area di comunicazione agli strumenti di riproduzione della traccia audio (pulsanti play/stop e barra di progressione).
 
Le pagine di tutti i moduli sono comunque caratterizzate da alcuni elementi comuni. Di questi, il titolo ed il sommario hanno una funzione prioritaria e costituiscono parte integrante e fondamentale dell’informazione.
 
Titolo – Il titolo è proprio la prima “cosa” che viene letta. Deve essere predittivo dei valori e dei contenuti e deve stimolare il visitatore ad entrare nella pagina, indipendentemente dalla modalità informativa (articolo, video, galleria fotografica, o altro). Deve anche essere sufficientemente conciso e sintetico, lasciando al sommario eventuali – e sempre limitate - estensioni.
Lo studio e l’esperienza hanno formalizzato numerose tecniche e modalità per realizzare titoli efficaci. Questo sito dedicherà un apposito articolo - “Come scrivere titoli attrattivi e accattivanti per contenuti online”  -  in cui troveremo elencate 10 tecniche che si rivelano particolarmente utili per la stesura dei titoli.
 
Sommario. – Il sommario ha la funzione di rafforzare il messaggio espresso nel titolo e di estenderlo, sia pure mantenendo un elevato grado di sintesi. Possiamo anche interpretarlo o definirlo come una sorta di sottotitolo in cui, con circa 20-30 parole e, possibilmente senza superare i 200 caratteri, vengono ricalcati i temi salienti della trattazione ed è evidenziata la motivazione che ne sta alla base.
 
Temi o categorie. – La finalità e il ruolo di una catalogazione generica delle informazioni assume un aspetto molto importante ed una valida funzione di supporto, soprattutto nel caso di archivi di grandi dimensioni.
La genericità, tipica di questa catalogazione, è significativa del fatto che le categorie devono suddividere l’oggetto della comunicazione del sito in aree di “pari valore”, proprio allo scopo di identificare gli “argomenti principali”.

In questo contesto si deve evitare di creare temi o categorie che dipendano dalla tipologia del modulo utilizzato.
Supponiamo, ad esempio, di voler dedicare una serie di contributi informativi all’alimentazione, e di utilizzare diverse modalità. Allora, se in un comunicato o in un documento attribuiamo correttamente come categoria il termine “alimentazione”, dovremo farlo anche nel caso dei video. Infatti, sarebbe un errore – come a volte si osserva nella realtà - attribuire al video la categoria di “video tutorial”.

Quando viene progettato un sito dinamico (destinato ad accrescersi attraverso la pubblicazione periodica di nuovi contenuti) è utile definire a priori la lista dei temi o categorie che saranno oggetto della comunicazione. Sicuramente una visione predittiva offre il vantaggio di non essere costretti ad attribuire la categoria volta per volta. Per di più, nel caso di redazioni condivise, scongiura un effetto moltiplicativo delle definizioni. Infatti, è opportuno che i temi vengano definiti in modo riassuntivo e sintetico, evitando analisi dettagliate.

È anche conveniente che, per la definizione di nuove tematiche che si rendessero necessarie in tempi successivi, questa attività venga accentrata, magari affidandola ad un unico supervisore. Operare in questo modo evita un’eccessiva frammentazione dei temi, che finirebbe per ridurre e minimizzare il significato della catalogazione.
Del resto, l’utilizzo congiunto delle etichette (tag), può determinare una classificazione maggiormente flessibile e analitica.
 
Etichette o tag. – Si possono definire come termini o parole che assumono un elevato valore significativo nel contesto dell’informazione cui si riferiscono.
 
L’uso delle etichette (tag) da associare ad una informazione ha due grandi utilità principali. Da un lato, come detto, può determinare una catalogazione maggiormente analitica e comunque superiore a quella offerta dalle cosiddette categorie o temi. Questo effetto, peraltro, è accresciuto dalla possibilità di assegnare, non solo uno, ma diversi tag alla singola informazione.

La seconda - ma non meno importante - utilità offerta dall’uso dei tag si riferisce all’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca (Google e altri). Infatti, un uso appropriato dei tag contribuisce ad incrementare il livello di indicizzazione dei nostri contenuti.

Sempre nel contesto che si riferisce all’indicizzazione sui motori di ricerca, vi sono altri importanti avvertimenti da considerare. Bisogna evitare di utilizzare, nella definizione dei tag, gli stessi termini adoperati nel definire le categorie. Inoltre, è opportuno che i termini attribuiti ai tag presentino un’elevata pertinenza significativa con il contesto dell’unità di comunicazione cui si riferiscono e che compaiano nel corpo dei testi.

Ad esempio, se nei testi (titolo, sommario, corpo principale) di un contributo dedicato ad una cronaca di uno spettacolo teatrale sono contenuti dei termini significativi come i nomi dell’autore, del regista, dell’attore principale, oltre a “commedia popolare” e “dialetto triestino” – gli stessi termini potranno essere utilizzati come tag, per “etichettare” l’articolo.
 
Autore. – Quando si pubblicano contenuti assertivi e/o di una certa qualità è sempre importante citare il nome dell’autore. Le motivazioni sono molteplici e conferiscono maggiore credibilità, autorevolezza e dignità alle nostre informazioni.  In sintesi, possiamo dire che la citazione ha un significato di responsabilità, di rispetto, di valore, di necessità e, talvolta, anche di dovere legale.

Vi sono comunque dei casi in cui la citazione dell’autore non è necessaria, ed anzi sconsigliabile. Si tratta, in genere, di informazioni, prevalentemente testuali, per lo più dedicate all’annuncio di avvenimenti o attività. In questi casi il ruolo dell’autore perde il significato assertivo e si riduce essenzialmente in una semplice funzione di annotazione. In dette circostanze è invece opportuno indicare la fonte della notizia.
 
Fonte. – Posto che esiste una precisa legislatura che riguarda il diritto d’autore che deve essere seguita e rispettata in ogni suo punto, in questo contesto la citazione della fonte assume un significato maggiormente pragmatico. In particolare, l’indicazione della fonte consente al visitatore del sito di eseguire delle selezioni sull’intero archivio.

L’uso della fonte si rivela inoltre utile nei casi in cui, come già sottolineato, l’indicazione dell’autore perde di significato. Ciò avviene, in particolare, quando la comunicazione di riferimento assume la funzione di una annotazione, di un annuncio.
 
Data. – La data è un elemento che codifica diversi moduli comunicativi, ma, a seconda dei casi può assumere significati e valori diversi. Per questo motivo le sue definizioni saranno viste, volta per volta, nelle specifiche guide.
 
CORRELAZIONI
Un’altra importante caratteristica che è necessario conoscere per chi si occupa della produzione dei media informativi riguarda le cosiddette “correlazioni”.
I moduli dedicati ai media informativi e multimediali sono dotati di un’importante funzione che consente di correlare, ad ogni media, uno o più media di qualsiasi altra natura (teoricamente non esistono limiti al numero delle correlazioni). Quando la si utilizza, la pagina del record interessato presenta un indice da cui è possibile raggiungere ogni singolo elemento correlato.

Ad esempio, un comunicato che si riferisce ad un nuovo prodotto può essere correlato ad una galleria fotografica che lo ritrae da diversi punti di vista, da un video che lo vede in “azione”, da uno o più dépliant informativi, da altri comunicati che presentano le recensioni degli utilizzatori. Oppure, nel campo informativo, un comunicato può, ad esempio, descrivere un determinato evento. Questo, per arricchirne l’informazione, potrebbe essere correlato anche a diverse gallerie fotografiche e a diversi filmati. Inoltre, potrebbe collegarsi anche alla locandina e al dépliant informativo dell’evento stesso e, infine potrebbe correlare alcune tracce audio con le registrazioni di interviste condotte a persone che hanno prodotto e/o seguito l’evento.

È ancora utile considerare la pluri-direzionalità delle correlazioni. Ciò significa che l’utente potrebbe accedere ad una data informazione, per esempio al nostro comunicato, sia direttamente attraverso l’indice dei comunicati, che attraverso la consultazione di uno dei media correlati. Queste caratteristiche globali dei moduli moltiplicano, di fatto, l’effetto informativo della comunicazione.
 

CONDIVISIONE
Un altro elemento comune ai moduli standard (informativi o multimediali) è costituito dalla possibilità di condividerne i media (comunicato, video, galleria, ecc.) nelle pagine di FaceBook. Facendo clic sul pulsante “Condividi”, l’utente del sito può inserire nella sua pagina FaceBook l’anteprima (immagine rappresentativa e titolo) con il link alla pagina del sito, promuovendo, in tal modo, la diffusione dell’informazione.
 
Questo contributo si chiude, così come si concluderà ogni guida dedicata al programma generale di “Come gestire i moduli dedicati alla comunicazione”, con una lista che elenca gli elementi principali della trattazione, supportati da annotazioni essenziali.
La checklist è scaricabile anche come documento singolo.
 
CHECKLIST DEI MODULI DEDICATI ALLA COMUNICAZIONE
  • TITOLO - Dedicare sempre grande attenzione al titolo. Deve essere predittivo dei valori e dei contenuti e deve stimolare il visitatore ad entrare nella pagina.
     
  • SOMMARIO - Il sommario non deve mai mancare! Ha la funzione di rafforzare il messaggio espresso nel titolo e di estenderlo, sia pure mantenendo un elevato grado di sintesi.
     
  • TEMI o CATEGORIE – Sono importanti per identificare gli “argomenti principali” trattati nel sito. Devono essere definite in anticipo, quando si imposta il piano editoriale del sito. Affidare la gestione e le eventuali nuove definizioni ad un unico supervisore.
     
  • ETICHETTE o TAG – Sono utili per organizzare e classificare il testo in base ai contenuti. Hanno un grande valore anche per l’indicizzazione sui motori di ricerca. Fare sempre attenzione alla pertinenza e alla presenza del tag all’interno dei testi cui si riferiscono. Non usare tag identici alle definizioni delle categorie.
     
  • AUTORE – Indicare sempre nel caso di contenuti assertivi e/o di qualità. L’indicazione è banale (meglio evitarla) quando l’informazione è dedicata a generici annunci di avvenimenti o attività. In questi casi usare la fonte.
     
  • FONTE – Attenzione a rispettare il diritto d’autore. Usare nei casi previsti dalla normativa di legge. Inoltre, usare la fonte quando l’indicazione dell’autore perde di significato per la genericità e la non assertività della comunicazione.
     
  • DATA – Assume connotazioni diverse in funzione del modulo utilizzato.
     
  • CORRELAZIONI – Sono utilissime per estendere il valore della comunicazione. Verificare attentamente opportunità e necessità di correlare il contenuto prodotto con altri materiali informativi presenti sul sito e il cui grado di attinenza sia coerente.
     
  • CONDIVISIONE – Nel caso si disponga di una pagina Facebook, dopo la pubblicazione sul sito di un contenuto (comunicato, video, galleria, ecc.), verificare sempre l’opportunità di attivarne una condivisione (link) con il social media.
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Nel prossimo articolo - Guida all’uso del modulo “Comunicati” - saranno presentate le norme e i consigli pratici per una corretta gestione dei materiali informativi dedicati ad articoli e comunicati.