PINA SURIANO: ACCETTARE LA SOFFERENZA IN NOME DI CRISTO

La testimone di oggi ci porta in Sicilia, per la precisione a Partinico, nata e cresciuta lì; una terra di sole e di mare, a cui Pina preferisce altro. Giuseppina, che tutti chiameranno Pina, nasce nel 1915 e nel 1922 riceve i principali sacramenti e si iscrive all’AC.
 
Pina è molto bella e la sua famiglia ha dei grandi progetti per lei, ma Pina si oppone, vuole seguire Gesù e diventare suora; per vietarle di frequentare le funzioni religiose viene addirittura rinchiusa nella sua stanza. Visto che Pina continua ad opporsi, viene lasciata libera e decide di offrire la sua vita come sacrificio per i sacerdoti. Contemporaneamente nel 1938 viene nominata delegata delle sezioni minori e dal 1945 al 1948 fu nominata presidente delle giovani.  
 
Possiamo immaginare la sua grande gioia nel partecipare al grande raduno di Roma nel 1948: incontra tante giovani ragazze come lei, piene di fede e desiderio di testimoniare la Parola, con atti concreti. Nel marzo del 1948 inizia a manifestarsi una grave forma di artrite reumatica: Pina accetta questo dolore e sofferenza, offrendo il suo sacrificio a Gesù e ai sacerdoti. Due anni in cui Pina divenne un esempio luminoso per tutti, con il desiderio di offrire la Croce. Non ci sono farmaci, non ci sono cure, non c’è terapia: eppure Pina accetta, con coraggio.
 
Pina muore di infarto, provocato dai danni della malattia, il 19 maggio del 1950; il giorno dei funerali tutta la città partecipa; nel 1989 viene proclamata Venerabile e nel 2004 viene beatificata.
 
“Non faccio altro che vivere di Gesù, Gesù fammi sempre più tua”: Giovanni Paolo II ha spesso invitato gli aderenti di AC a farsi santi nel mondo, e per farlo non c’è altro modo che partire da quella Croce, simbolo di morte e risurrezione.
 
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